Andrea Branzi (1938-2023), in memoria

AIS/Design esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Andrea Branzi, architetto e designer che ha praticato con intensità la scrittura e la narrazione storica come azione progettuale. A partire dalla fine degli anni settanta, con il catalogo della mostra Il Design Italiano degli Anni ’50 e successivamente con La casa calda (1984), fino alla Introduzione del design italiano (1999), passando per la curatela di numerose mostre e cataloghi, in particolare presso la Triennale di Milano, Branzi si è ripetutamente interrogato sulle origini e sulla identità del design italiano, che egli ha sempre inserito in un’ampia visione antropologica e sociologica, insistendo spesso sulle continuità, dall’antichità alla post-modernità. Protagonista del design radicale e del Nuovo design, Branzi ha abbracciato l’elaborazione storica come forma di indirizzo critico, riaffermando di fronte alla cultura del progetto in Italia l’importanza di fenomeni e vicende rimasti in precedenza ai margini della narrazione modernista, dalle arti applicate ottocentesche al Futurismo, al pop. Attraverso interviste, affondi biografici e autobiografici, Andrea Branzi ha inoltre costruito la testimonianza di una “generazione esagerata” – come lui stesso l’ha definita (2015) – la cui storia è oggi in attesa di spassionata analisi e interpretazione.