Protagonisti e materiali della cultura del prodotto industriale nell’Italia più a sud

Intenzioni e sperimentazioni nelle figure di Roberto Mango e Nino Caruso

Parole chiave: Materiali fisici, Materiali critici, Materiali storici, Materiali umani, Materiali virtuosi

Abstract

L’ambiente campano ha offerto alla cultura del design italiano un discreto apporto di elaborazione teorica e di progettualità, talvolta allineata, talaltra provocatoria, in virtù di una complessità culturale endemica che ha intessuto, con esiti mai stabili, con materiali, tradizioni produttive, aziende, ambienti intellettuali e personaggi esclusivi. In questo contesto si inseriscono le figure di Roberto Mango e Nino Caruso, con la combinazione di diverse esperienze che vanno dalla metà degli anni Cinquanta ai primi Settanta. Diverse le loro attività per ambizioni e risultati, ma entrambi tese a far lievitare ed emancipare la cultura del prodotto industriale in aree non tra le più facili. In questo senso assume un particolare rilievo il loro impegno che emette con intensità differenti – sul piano non scontato della ceramica e di altri materiali poveri – segnali di una controversa innovazione che si riverbera oltre i tenaci luoghi comuni.

Biografie autore

Vincenzo Cristallo, Sapienza Università di Roma

Architetto, Phd in Tecnologia dell’Architettura e dell’Ambiente e specializzazione in Disegno Industriale. Dal 2011 al 2017 Editor-in-Chief della rivista internazionale di disegno industriale «diid».
Ha insegnato presso il Politecnico di Milano, l’Università di Genova e l’Ateneo di Napoli Federico II. I libri e i saggi pubblicati documentano un’attività di ricerca orientata allo studio della contemporaneità della fenomenologia delle scienze del design e all’analisi del rapporto tra design e territorio nell’ambito dei sistemi produttivi locali. Fra le sue ultime pubblicazioni si annotano: Medonia. Il design per la salvaguardia della Posidonia oceanica (2018); Dalla Biblioverde al Bookcrossing. Il design utile a un sapere creativo (2016); Per un moderno continuo (2014); Nel design (2013); Esercizi in trafila. Design Experiments (con E. Guida, 2011); Il design italiano 20.00.11: Antologia (con S. Lucibello, T. Paris, 2011). È professore associato in Disegno industriale alla “Sapienza” Università di Roma, presso la quale dirige il Master in Exhibit & Public Design.

Ermanno Guida, Università degli Studi di Napoli

Architetto, già docente di Design alla Facoltà di Architettura di Napoli Federico II. Svolge attività professionale, sperimentale e di ricerca, progettando e realizzando oggetti d’uso o di consumo, arredi e servizi per la città; interventi di restauro e di recupero edilizio; architetture e allestimenti museali; allestimenti temporanei per eventi, mostre storiche e d’arte. Da lungo tempo coordina e conduce in proprio un intenso lavoro sul territorio campano tendete a recuperare e ad incentivare risorse e attività produttive cariche di valori storici, di tradizione e di saperi manuali in difficoltà per la incapacità propria delle poche piccole aziende artigiane di innovarsi e adeguarsi alle leggi del mercato dei grandi numeri. Non ricercando il nuovo per il nuovo, ma una filosofia progettuale scaturita dall’investigazione degli scenari che fanno da sfondo al concept del prodotto-oggetto.

Pubblicato
2014-11-28