“Design by numbers”

John Maeda e la computazione applicata al graphic design

Parole chiave: Computazione, Design by numbers, Graphic design, John Maeda, Microstoria, Programmazione

Abstract

Design By Numbers (DBN) è stato un pionieristico esperimento pedagogico svolto da John Maeda nella seconda metà degli anni novanta presso il Media Lab del Massachusetts Institute of Technology. Partendo dal presupposto secondo cui il computer, più che un semplice strumento, fosse da considerare come il principale mezzo di produzione ed elaborazione visuale dell’era contemporanea, il laboratorio ebbe l’intento di familiarizzare i graphic designer con i linguaggi di programmazione informatica intrinsecamente sottostanti al funzionamento dei media digitali. Il contributo ricostruisce l’esperienza dal punto di vista sia storiografico che pedagogico, dapprima contestualizzandola nella vicenda evolutiva del Media Lab, in secondo luogo analizzandone gli apparati didattici veri e propri, e infine esaminando l’impatto culturale di un progetto educativo che, nella sua globalità, ha svolto un ruolo significativo nel favorire l’accessibilità e l’assimilazione delle nuove tecnologie da parte della comunità del graphic design.

Biografia autore

Giulia Ciliberto, Università Iuav di Venezia

È una progettista e ricercatrice italiana operante principalmente nell’ambito del visual design orientato alla comunicazione, al web e all’editoria. Nel 2012 ha conseguito il diploma di laurea magistrale in Comunicazioni Visive e Multimediali presso l’Università Iuav di Venezia, ateneo dove sta attualmente svolgendo il dottorato di ricerca in Architettura, Città e Design, curriculum Scienze del Design. Il progetto di tesi, inerente alla pedagogia dei fondamenti del design della comunicazione, è supportato dal regolare svolgimento di attività di tutoraggio e assistenza alla didattica nel medesimo campo disciplinare. Dal 2012 collabora con l’Associazione Italiana degli Storici del Design nel ruolo di redattrice della rivista «AIS/Design: Storia e Ricerche», e dal 2014 con il Prato Publishing House (PD) in qualità di direttrice della rivista «Progetto Re-Cycle».

Pubblicato
2016-10-31