Il secondo numero è arrivato. Si tratta ancora una volta di un numero miscellaneo, ricco di spunti, tematiche e autori diversi per generazione, approcci e punti di vista. Una ricchezza di cui la rivista si fa promotrice, senza voler imporre una visione monocratica della storia del design, una ricchezza a cui è richiesto – come elemento comune e imprescindibile – quello di essere il risultato di ricerche originali scientificamente fondate, di un lavoro di riflessione non autoreferenziale, ma aperto e dialettico.
Nell’epoca pre-tipografica, il palinsesto era la pergamena, tavoletta o pagina dalla quale veniva grattata via la prima iscrizione per poterne tracciare un’altra successiva. A ben guardare, non c’è nulla di più contemporaneo dell’idea di palinsesto nei modi della scrittura digitale.