Architetti e designer: è anche questione di fonti

L’archivio dell’Istituto Alvar Aalto a Pino Torinese

Parole chiave: Analisi delle fonti, Archivi, Design degli architetti, Digitalizzazione, Trasmissione delle informazioni

Abstract

La circolarità dei saperi e degli approcci progettuali che caratterizza architettura e design emerge chiaramente a patto che la ricerca interroghi e interpreti le fonti a partire dall’assunto che, in molte fasi storiche, non ci sia soluzione di continuità tra le due discipline. Il metodo della ricerca tipico della storia dell’architettura, sedimentato in secoli di pratica, che vede diacronicamente molte scuole storiografiche a scala sia nazionale sia internazionale e che ha tra le sue caratteristiche la contaminazione tra saperi limitrofi e l’analisi di fonti variegate, a partire da archivi di informazioni, può in questo senso essere messo a frutto per articolare e ampliare la ricerca sul design potenziando il metodo filologico per ottenere sintesi più efficaci, anche al fine di valorizzare giacimenti di informazioni/archivi per la presentazione e la fruizione di pubblici variegati: dagli studiosi ai non specialisti. L’archivio dell’Istituto Alvar Aalto a Torino (fondato nel 1979) costituisce un buon terreno di prova per simulare la suddivisione delle famiglie di fonti (design, architettura, arti visive, arti applicate) e per le ricongiunzioni/sovrapposizioni dei diversi momenti a partire da temi trasversali da rendere disponibili attraverso strumenti espositivi, archivi digitali interrogabili secondo queries multilivello. L’Istituto presenta infatti, nella molteplicità dei documenti conservati, almeno due consistenti corpora, uno relativo all’attività multisfaccettata di Nicola Mosso e uno incentrato sui rapporti tra Leonardo Mosso e Alvar Aalto, permettendo di definire due ampi archi cronologici che abbracciano fasi cruciali per la storia del progetto: il periodo tra le due guerre e quello che va dal secondo dopoguerra agli anni ottanta.

Biografie autore

Elena Dellapiana, Politecnico di Torino

Architetto, PhD, professore associato di storia dell’architettura e del design presso il Dipartimento di architettura e design del Politecnico di Torino. Svolge attività di ricerca e ha pubblicato saggi e monografie sulla storia dell’architettura della città e del design del XIX e XX secolo, sulla formazione degli architetti e sul rapporto tra le arti applicate e il “sistema delle arti” in volumi collettanei e riviste nazionali e internazionali. La monografia Giuseppe Talucchi architetto (Celid, 1999) ha ottenuto il premio de Angelis D’Ossat per giovani ricercatori nel 2001. Nel 2013 ha collaborato al volume Made in Italy. Rethinking a Century of Italian Design, a cura di K. Fallan e G. Lees Maffey (Bloomsbury). Per i tipi Electa ha collaborato alla realizzazione del volume Storia dell’architettura italiana: L’Ottocento (a cura di A. Restucci, Milano, Electa, 2005), ha firmato la monografia Il design della ceramica in Italia 1850-2000 (Milano, Electa, 2010) e, con F. Bulegato, Il design degli architetti in Italia 1920-2000 (Milano, Electa, 2014). Con G. Montanari, Una storia dell’architettura contemporanea (Torino, Utet, 2015).

Tanja Marzi, Politecnico di Torino

Architetto, è dottore di ricerca in Innovazione tecnologica per l’ambiente costruito presso il Politecnico di Torino, dove svolge attività di ricerca e didattica nel Dipartimento di Architettura e Design. Partecipa a numerosi progetti di ricerca a livello nazionale e internazionale sui temi del recupero e della valorizzazione dei Beni Culturali appartenenti al patrimonio storico, alle strutture lignee e all’architettura moderna. Ha svolto, presso l’Istituto Alvar Aalto – Museo dell’Architettura Arti Applicate e Design di Pino Torinese, attività di ricerca, studio e catalogazione del patrimonio dell’architettura moderna. In particolare si è occupata della schedatura dei disegni originali di Alvar Aalto; della casa/studio dell’architetto razional-futurista Nicola Mosso; dell’archivio Umberto Cuzzi/Gigi Chessa; di mobili e oggetti di design scandinavo e finnico.

Federica Stella, Politecnico di Torino

Dottore di ricerca in Beni Culturali (Politecnico di Torino, XXVI ciclo), è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. Nell’Albo degli studiosi ed esperti esterni qualificati allo svolgimento di attività didattica (SD ICAR/18, Storia dell’architettura), dal 2010 collabora ed è cultore della materia dei corsi di Storia dell’architettura e della città, Storia dell’architettura e della città del Novecento e Storia dell’architettura contemporanea.
Dal 2007 svolge attività di ricerca nel campo dei Beni Culturali, della Storia delle tecniche architettoniche e costruttive, della Storia della città in età moderna e contemporanea, con particolare interesse per lo sviluppo dell’ingegneria strutturale a cavallo tra Ottocento e Novecento e per la produzione architettonica di Pier Luigi Nervi.

Pubblicato
2017-12-30