Giovanni Klaus Koenig e l’approccio semiotico al design

Parole chiave: Codici del design, Linguaggio, Paradigma, Semantica, Semiotica

Abstract

Conservatore e anticonformista, capace di contrappuntare una lucida severità morale a un’invettiva canzonatoria, Giovanni Klaus Koenig, critico e storico fiorentino d’adozione, ha raccontato la storia del design non solo dalla nuova angolatura della semiotica ma anche attraverso una esemplare macro aneddotica popolare. Il suo testo di teoria Il design è un pipistrello: 1/2 topo e 1/2 uccello, pubblicato postumo con un’introduzione di Giuseppe Lotti ed Egidio Mucci nel 1995, raccoglie parte dei suoi saggi migliori: la lettura rispecchia l’animo di Koenig in tutta la sua versatilità. Come ricordava Tomás Maldonado pochi anni fa, “la fortissima invettiva verbale e polemica di Koenig era una semplificazione di tipo popolare del suo pensiero, d’impatto straordinariamente facile” (Brizzi, Di Cintio, Segoni, & Terpolilli, 1997) ) e questo emerge con forza dal libro: la facilità nell’esporre fatti complessi in modo semplice e vivace, la necessità di smarcare la cultura del design dalla protocollata eredità idealistica crociana attraverso un linguaggio diretto, frutto della sua passione nel restituire alla storia concretezza, realtà e materialità. Koenig resta un riferimento importante per il confronto tra il design e le sue valenze linguistiche e comunicative, e nell’applicazione di un metodo d’analisi degli oggetti che adotta il punto di vista della strutturazione nel tempo dei loro significati.

Biografia autore

Isabella Patti, Università degli Studi di Firenze

Isabella Patti, storico e critico dell’Arte e del Design, è laureata in Storia della Arti Decorative e Industriali presso l’Università di Lettere e Filosofia di Firenze. Nel 2012 ha conseguito il dottorato di ricerca in Design, Ambiente e Storia, attualmente è professore a contratto del corso di Storia del Design presso il Dipartimento di Architettura (DIDA) dell’Università di Firenze e del corso di Storia dell’Arte moderna e contemporanea presso la facoltà di Design Navale e Nautico (Polo Universitario G. Marconi) di La Spezia.
Oltre all’attività didattica, si occupa di ricerca scientifica sui temi collegati alla lettura critico-formale degli oggetti d’uso: in modo particolare s’interessa all’analisi dell’evoluzione degli artefatti ludici (dai giochi tradizionali ai videogiochi), alle teorie del Game Design e ai temi più specificatamente legati agli studi storico-critici. È responsabile per il settore “formazione e ricerca” del Laboratorio della Montatura La.Mo del Dip. DIDA di Firenze per cui segue la strutturazione dei temi di ricerca e la redazione di contributi e saggi.

Pubblicato
2019-03-18