Commiato

  • Alberto Rosselli

Abstract

Editoriale di Alberto Rosselli pubblicato nell'ultimo numero (il 41) di Stile Industria, 1963.

 

Biografia autore

Alberto Rosselli

Nato a Palermo nel 1921, Alberto Rosselli iniziò gli studi in ingegneria al Politecnico di Milano, interrompendoli solo poco dopo a causa della seconda guerra mondiale; la guerra lo vide poi coinvolto in veste di tenente militare in diverse situazioni che lo portarono fino all’internamento in Svizzera. Qui rimase circa due anni e qui conobbe anche Ernesto Nathan Rogers, che lo avviò ai primi studi in architettura incentivandolo a coltivare la sua passione per questa materia; Rosselli decise così di frequentare la Scuola di Architettura di Losanna finché, rientrato in Italia nel 1947 alla fine della guerra, concluse il suo iter universitario laureandosi al Politecnico di Milano.
Dal 1950 si associò a Giò Ponti e Antonio Fornaroli per formare lo studio PFR, uno dei più attivi nel panorama dell’architettura italiana del dopoguerra, la cui produzione lascia ancora numerose e rilevanti testimonianze di come il rigore del razionalismo e del Movimento Moderno abbia saputo coniugarsi con la creatività e le tensioni artistiche che contraddistinguevano il patrimonio culturale nazionale.
Pur all’interno dello studio fu subito evidente l’interesse di Alberto Rosselli per i temi dell’industrial design, a cui dedicò una serie di scritti, che furono pubblicati su Domus dal 1949 al 1952 nella rubrica “Disegno per l’industria”. Nel 1954 fondò la rivista Stile Industria, che diresse dal primo numero fino all’ultimo del 1963; il trimestrale, nato dalla rubrica di Domus, acquisì presto una sua autonomia e compiutezza, divenendo una testata di riferimento per i grafici e i designers del periodo. Vi si analizzavano in particolare i metodi e i procedimenti per giungere a un design qualificato, i rapporti tra industria e design, le nuove tecnologie innovative che stavano stravolgendo il panorama produttivo del tempo.
L’attività editoriale di Rosselli non si concluse comunque con la significativa esperienza di Stile Industria, perché in seguito egli divenne anche membro del Comitato di redazione delle riviste Prefabbricazione Edilizia in evoluzione e Lotus.
Negli anni collaborò all’organizzazione di numerose mostre di design, e dal 1954 partecipa attivamente alle Triennali milanesi, tanto che in occasione della XIV Triennale fu nominato membro della giunta. Nel 1954 contribuì all’istituzione del premio Compasso d’Oro e nel 1956 fu tra i promotori e fondatori dell’ADI, di cui divenne il primo presidente. Fu successivamente invitato come relatore al congresso di Aspen in Colorado promosso dalla Container Corporation e partecipò a numerose conferenze nazionali ed internazionali spesso organizzate dall’ADI stessa o dall’ICSID (International Council of Societies of Industrial Design), di cui fu vicepresidente dal 1961 al 1963; nel 1966 intervenne in veste di relatore alla Conferenza internazionale “Oriente Occidente” promossa dall’Unesco a Beyrouth.
Dal 1963 divenne professore di Progettazione per l’industria alla Facoltà di Architettura di Milano, dove si propose con l’intento dichiarato di suscitare anche a livello universitario un rinnovato interesse per il design – da sviluppare e studiare prioritariamente sulla base delle relazioni che si instaurano tra prodotto e ambiente di vita, tra produzione, lavoro e qualità, tra progetto e utente.
Nel 1970 ricevette il premio Compasso d’Oro per il pullman Gran Turismo, costruito per la Carrozzeria Orlandi e progettato in collaborazione con Isao Hosoe; due anni dopo partecipò a New York all'esposizione “Italy: the New Domestic Landscape” con un altro progetto particolarmente significativo – “La casa mobile” – relativo alla definizione di un’unità abitativa minima.
Morì a Milano nel 1976. 

Pubblicato
2022-09-05