Manutenzione simbiotica. La cura materiale dello spazio.

Parole chiave: materialità, manutenzione, fragilità, co-emergenza, care

Abstract

Le condizioni urbane e architettoniche attuali e la consapevolezza contemporanea della materialità di queste entità spaziali, ci obbligano a pensare a un design - nell’accezione anglosassone - attento all’ecologia delle relazioni: i dispositivi pensati dai progettisti (a qualsiasi scala) contribuiscono attivamente a costruire non solo l’oggetto in sé, ma contribuiscono anche alla costruzione di collettivi, alimentano relazioni, pongono questioni e regolano controversie. La trasformazione della materia, l’intervento urbano e tutte le alterazioni di assetti spaziali dati, sono forme di stabilizzazione materiale di un fascio di controversie con le quali più attori si trovano a negoziare. Da questo processo - che non è né un fatto astratto, né l’esito di un atto creativo delegato a un presunto sapere superiore del designer - prende forma un’architettura o un pezzo di città.
Questa forma di stabilizzazione non si esaurisce quando il progetto si realizza: in realtà, giusto in quel frangente, comincia un’altra vita relazionale dell’entità progettata, comincia il flusso di informazioni tra i diversi attori che co-costruiscono lo spazio e che vivono simbioticamente con l’oggetto di design. Tuttavia, affinché le città, gli oggetti o le architetture funzionino, è necessario generare processi di manutenzione che si prendano cura della materialità degli oggetti, la cui fragilità, se trascurata, condurrebbe alla de-stabilizzazione materiale e alla messa in crisi dei sistemi relazionali: un'infrastruttura che non funziona può creare disagi materiali, colpisce con una certa precisione interi collettivi, fino a provocare effetti anche sul cosiddetto ambiente naturale. L’architettura moderna ha generato una narrazione nella quale la manutenzione è stata cancellata, e con essa sono stati invisibilizzati processi, materiali e persone. Il design - soprattutto quello architettonico - pretende(va) di risolvere in sé tutte le questioni materiali e di consegnare alla posterità oggetti destinati a una sorta di eternità intangibile. Tuttavia, la loro vita dipende dall’entanglement con altre entità con le quali le architetture si intrecciano in maniera simbiotica e co-emergente. Oggetto di questo contributo sarà, dunque, un’analisi dei processi manutentivi e del loro ruolo “progettuale” e politico in ambito urbano e architettonico, dal momento che questioni come la solidità, la durata e la resistenza materiale delle entità spaziali dipendono in modo incontrovertibile dalla cura e dalla manutenzione.

Pubblicato
2024-09-05