Geografie relazionali del design catalano tra gli anni cinquanta e sessanta
Dalla periferia al centro e ritorno
Abstract
A partire dal dopoguerra, in una condizione di duplice vincolo data dal persistere del regime franchista e dall’arretratezza economica e tecnologica rispetto agli altri paesi, la Catalogna affronta le sfide della modernità e della nascita della disciplina del disegno industriale attraverso una serie di esperienze che hanno come costante il continuo confronto con gli altri contesti europei: dai riverberi della Bauhaus fino alle influenze della Scuola di Ulm, dal dialogo con Alberto Sartoris e Gio Ponti fino al confronto con Tomás Maldonado, la cultura del design catalano alterna protagonismo e crisi rispetto al dibattito internazionale passando continuamente da una condizione di “centro” ad una di “periferia”. In questo scenario, il contributo analizza le geografie relazionali nella costruzione della cultura del design catalano negli anni cinquanta e sessanta, dal dopoguerra fino al VII Congresso ICSID, raccontando le influenze, i dialoghi, le interferenze e le contaminazioni trasmesse e ricevute dalle altre culture europee.
Copyright (c) 2021 Vincenzo Paolo Bagnato
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